L’Italia femminile ipoteca la qualificazione ai mondiali battendo a Thun la Svizzera. Decide Girelli all’83esimo

Nazionale Femminile che festeggia

L’Italia mette un piede e mezzo al Mondiale. Ovviamente stiamo parlando della nazionale femminile di calcio, che battendo la Svizzera a Thun si riprende la testa del girone G di qualificazione. Vittoria pesante, che scaccia fantasmi e malefici rimandi con la compagine maschile, costretta proprio dalla Svizzera ai play-off finiti come ricordiamo. Le azzurre passano 1-0 con una rete di Girelli all’83esimo, dopo una partita a lungo bloccata, pur con una netta predominanza territoriale delle ragazze guidate da Milena Bartolini. A questo punto, le ragazze sono di nuovo padrone del loro destino, e l’accesso ad Australia-Nuova Zelanda 2023 appare a un passo. Dopo l’exploit dei quarti di finale raggiunti a Francia 2019, sarebbe la prima volta che la nazionale femminile partecipi a due edizioni consecutive del mondiale.

La Partita

Una gara bloccata, perché alla Svizzera vanno bene due risultati su tre. Dopo la vittoria corsara a Palermo dello scorso novembre, alla nazionale elvetica il pari può bastare per mantenere la testa del girone, testa che vale la qualificazione diretta. Le distanze sull’Italia però, un po’ a sorpresa, si sono appena ridotte. Perché mentre le azzurre l’8 aprile passeggiavano sulla Lituania con un 7-0, la squadra della Confederazione veniva fermata sul pari a Bucarest da una Romania ancora in corsa quantomeno per gli spareggi.

A uscirne fuori è  una partita estremamente speculativa delle elvetiche, un caro vecchio “catenaccio e contropiede” di italica tradizione. La squadra del CT Nielsen, formazione insidiosa e comunque ricca di elementi con esperienza internazionale, gioca badando soprattutto a non scoprirsi. Inizialmente lo fa con una gestione del pallone ordinata, ma caratterizzata dai ritmi bassi. Poi il flusso della gara porta le svizzere via via a diminuire le sortite e le velleità offensive, per difendere il pari. Scelta che si rivelerà fatale.

L’Italia, di contro chiamata a fare risultato, è a trazione anteriore. A dispetto delle attese, Bartolini schiera un 4-3-3 con una difesa molto alta, che chiama ad una forte spinta le terzine Boattin e Bartoli.  Caruso opera da mezzala e il pallino del possesso è orchestrato dalla regista Giugliano, supportata in costruzione dalle conduzioni di Gama. Ci si prende dei rischi calcolati (molto calcolati, nella prima parte di gara l’Italia non forza mai la pressione in avanti), alla ricerca di una superiorità numerica sulle catene laterali, dove la qualità di Cernoia e Bonansea può essere la chiave per far saltare il bunker svizzero.

Bunker che regge per larga parte della gara, complice quella che sembra una giornata no del reparto offensivo azzurro, specialmente Girelli. E la Svizzera nel primo quarto di gara si fa vedere pericolosamente: Maritz segna ma a gioco già fermo, Crnogorcevic impegna da fuori Giuliani dopo una palla persa pericolosamente in uscita bassa. Ma il predominio italiano, quasi sempre ordinato e lucido, spegne la voglia delle avversarie di recuperare il pallone alto. Le azzurre giocano e sono lasciate giocare, fino all’imbottigliamento degli ultimi 25 metri, dove diventa complicato trovare la superiorità.

Le partite di calcio si sa, vivono più di episodi che di piani ben congegnati. La vittoria dell’Italia è caratterizzata da una gara dominata per possesso, ma figlia di un colpo individuale ed episodico, a schemi ormai saltati. Il fattore aleatorio, quello che stava mancando alle azzurre, si manifesta all’83esimo. Punizione dal limite (alquanto generosa, in verità), ed è proprio Girelli trova la parabola giusta. Aiutata da una leggera deviazione di “coda” della barriera, Thalmann battuta. L’attaccante della Juventus, forse una delle meno positive fino a quel momento, trova la giocata-partita che le stava mancando da troppo tempo, specie in azzurro. Con la nazionale, era a secco dallo scorso novembre.

La numero 10 ha avuto mesi complicati in termini di rendimento, tra positività al Covid-19 e non solo. Periodo che sembra però ormai alle spalle. Contro la Sampdoria lo scorso 3 aprile è tornata al gol in campionato, il primo nel girone di ritorno. Questo dopo il gol negli ottavi di Champions contro il Lione il 23 marzo, e la doppietta contro il Milan in Coppa Italia nove giorni prima. Un digiuno di oltre due mesi, che risaliva alla finale di Supercoppa sempre contro il Milan di inizio gennaio. E forse definitivamente concluso con questo ritorno al gol in nazionale.

Italia, ora testa all’Europeo

La vittoria contro la Svizzera conclude nel migliore dei modi gli impegni delle azzurre prima dell’Europeo in Inghilterra, con match d’esordio il 7 luglio contro la Francia. Un risultato chiave e pesante, dopo la delusione dell’Algarve Cup sfumata in finale lo scorso febbraio. Le due gare rimanenti a chiusura delle qualificazioni sono programmate per il 2 e il 6 settembre, nelle quali le ragazze di Bartolini sfideranno il fanalino di coda Moldavia e la Romania. Ma prima l’estate inglese, per una nazionale il cui percorso di crescita è tutto ancora da scoprire.

Fonte immagine copertina: SkySport

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